giovedì 18 ottobre 2012

Il "nuovo" Obelisco Carolino



Rimossi graffiti dell'obelisco, ma operai presi a pallonate durante l'intervento


Il ringraziamento della Confederazione DuoSiciliana, di Italia Prima, di Insorgenza Civile, del Movimento Meridionalista, del Comitato Due Sicilie e di tutti i simpatizzanti, i meridionalisti, e gli amanti delle proprie origini, della propria terra, della propria gente, della propria storia a tutti i funzionari della Città di Bitonto che hanno realizzato questo progetto di rinascita di questo importante monumento per tutta la società. 

Oltre l'aspetto prettamente storico e politico dell'Obelisco mi piace considerarlo il simbolo di una Città che inizia a prendere coscienza del proprio passato e, soprattutto, inizia a credere in un "proprio" futuro.

Questo Obelisco rappresenterà un omaggio a tutte le generazioni future che avranno la possibilità di adoperarsi per una società più giusta e operosa. 

Un appello rivolto al Sig. Sindaco di Bitonto, Dott. Michele Abbaticchio: abbiamo saputo che si sta realizzando un marchio che identifichi i prodotti locali al fine di creare una filosofia "Compra Sud". Il nostro suggerimento è che, visto che di "porte", "torrioni", "chiese" e "castelli" sono pieni gli altri marchi, considerando che il "nostro" Obelisco è unico (in tutti i sensi), ci auguriamo che possa essere preso a riferimento per il prossimo marchio che identifichi i prodotti bitontini.
Brigante Peuceta

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Saranno presto terminate le operazioni per rimuovere lescritte lasciate dai ragazzini sull’Obelisco Carolino, monumento simbolo della città di Bitonto. Da alcuni giorni un’impalcatura “protegge” la base del cippo fatto erigere da Carlo III di Borbone in occasione della vittoria contro l’esercito austriaco che consegnò il Regno delle Due Sicilie nelle mani del suo casato, il 26 maggio del 1734.Proteggere” nel vero senso della parola visto che gli operai impegnati a togliere i graffiti venivano letteralmente presi a pallonate dai ragazzini della piazza, evidentemente poco contenti di vedere rimosse le loro “testimonianze” sul monumento. A effettuare l’intervento sono gli stessi operai incaricati di ripristinare il pavimentodella piazza, saltato alcuni mesi fa a causa dell’usura. Ad essi era stato chiesto di effettuare un vaglio per comprendere se, semplicemente usando dell’acqua, sarebbe stato possibile rimuovere le scritte in breve tempo. Compreso che questo semplice intervento era sufficiente si erano messi al lavoro, salvo poi scontrarsi con i giovani abitatori della zona. 




Il vero intervento di restauro potrebbe però presto vedere la luce. L’amministrazione infatti presenterà a breve un progettino che mira a restituire ai bitontini il monumento nella sua originale composizione. In accordo con la Soprintendenza si effettueranno interventi direstauro conservativo a tutto il cippo litico. In seguito sarà installata anche una ringhierina attorno alla base dell’obelisco per evitare ulteriori danneggiamenti. Tra la ringhiera è l’obelisco verrà anche posizionata unapiccola zona verde per abbellire ulteriormente il monumento e restituirgli quanto più possibile l’aspetto originario. 
Nel mini progetto è prevista anche l'installazione di unailluminazione a faretti, in grado di illuminare l'area e lo stesso Obelisco. 
Da alcuni giorni poi la telecamera che inquadra l'intera zona è stata ripristinata assieme alle altre 50 disribute sul territorio bitontino: ogni "artista" intenzionato a imbrattare nuovamente quelle pietre secolari d'ora in avanti lascerà due firme, quella sull'obelisco e quella nelle immagini registrate dal circuito di videosorveglianza delle Forze dell'Ordine
(da "BitontoTv")

mercoledì 29 agosto 2012

Eventi Duosiciliani: Inserimento Eventi

Se avete notizia di un incontro, una rievocazione, una commemorazione, una semplice pizza tra amici meridionalisti, fate la vostra segnalazione su questo sito

Eventi Duosiciliani: Inserimento Eventi: Caricamento in corso...

domenica 6 maggio 2012

L'avvocato l'abbiamo, cerchiamo un magistrato

L'art. 635 c.p. (danneggiamento) prevede che chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a un anno o con la multa fino ad € 309..


La pena per il reato di danneggiamento è della reclusione da sei mesi a tre anni, e si procede d’ufficio, se il fatto è commesso:

 - con violenza alla persona o con minaccia;

- da datori di lavoro in occasione di serrate, o da lavoratori in occasione di sciopero, ovvero in occasione di interruzione di servizio pubblico o di pubblica necessità (art. 331 c.p.);



 - su edifici pubblici o destinati a uso pubblico o all’esercizio di un culto o su cose di interesse storico o artistico ovunque siano ubicate o su immobili compresi nel perimetro dei centri storici, o su cose esistenti in uffici o stabilimenti pubblici, o sottoposte a sequestro o a pignoramento, o esposte per necessità o per consuetudine o per destinazione alla pubblica fede, o destinate a pubblico servizio o a pubblica utilità, difesa o reverenza;


sopra opere destinate all’irrigazione;


- sopra piante di viti, di alberi o arbusti fruttiferi, o su boschi, selve o foreste, ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento.


Il delitto di danneggiamento tutela il diritto di proprietà nei confronti degli aggressori  che hanno come effetto la distruzione della cosa. L’orientamento dottrinale più recente ravvisa il bene giuridico protetto nel diritto, all’integrità della cosa, di cui è titolare il proprietario, quanto colui che esercita il godimento sulla cosa.


Il soggetto attivo dell’illecito è chiunque, non trattandosi di reato proprio.
Nella categoria delle persone che subiscono un pregiudizio della commissione di un fatto di danneggiamento occorre distinguere la figura del danneggiato da quella del soggetto passivo. Il primo è colui che subisce dal reato un danno matrimonialmente valutabile. Il soggetto passivo si identifica nel titolare del bene o interesse tutelato dalle norme penali, che viene offeso o posto in pericolo, in via diretta ed immediata, dalla condotta dell’agente.



La condotta si estrinseca per mezzo di quattro distinte modalità di aggressione ad una cosa mobile o immobile altrui:
  1. la distruzione implica il completo annientamento della cosa nella sua essenza specifica;
  2. la dispersione attiene alle cose mobili e consiste nel fare uscire il bene dalla disponibilità dell’avente diritto in modo che questi non possa più recuperarlo;
  3. il deterioramento comporta una modificazione in peius della cosa. Al riguardo, secondo la giurisprudenza, il deturpamento della cosa o il suo imbrattamento costituisce deterioramento quando la restituzione in pristino stato non sia agevole;
  4. l’inservibilità comporta l’inutilizzabilità della cosa rispetto alla sua originaria funzione, in tutto o in parte, ed anche solo temporaneamente.



Sotto il profilo soggettivo, per poter configurare il reato occorre  ravvisare la coscienza e la volontà di distruggere, deteriorare, disperdere o rendere inservibili cose mobili altrui.














mercoledì 29 giugno 2011

Fenestrelle: il primo lager della storia. Il Sacrario del Sud

Il Forte di Fenestrelle fu utilizzato dai piemontesi come campo di sterminio dedicato a tutti coloro che, durante l'occupazione del Regno delle Due Sicilie, si arresero all'invasore. Chi non si arrese morì da brigante partigiano combattendo un popolo invasore che parlava francese e depredava tutto.

lunedì 20 giugno 2011

Lunedì 20 giugno 2011

Stamattina, come promesso, mi sono recato presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Bitonto per avere notizie documentali riguardo l'incidente occorso al nostro Obelisco Carolino, tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70.
Il primo problema da superare è stato quello del parcheggio....della bicicletta. Lungi da me il recarmi in macchina in quel caos incredibile, sono andato in bicicletta ma non ci sono posti dove è possibile lasciarla. Avrei dovuto lasciarla per strada con la sicurezza alla ruota. Senza nemmeno che ci fosse un palo dove attaccarla. Ho chiesto di poterla entrare nell'androne del palazzo (si tratta di un palazzo del 1800 con un atrio dove ci vanno comodamente 6 auto, e mi hanno detto che non si possono introdurre biciclette.
Allora ho telefonato al numero 080371.57.28 per chiedere chiarimenti.
Quando ho chiesto se ci fosse un archivio dove fossero reperibili i dati di avvenimenti riguardanti l'epoca in questione, mi è stato risposto che essendo stato assunto nel 2004, il mio interlocutore non sapeva se ci fossero documenti di 50 anni fa. Allora ho chiesto se esiste un archivio dove è possibile cercarli.
Il mio interlocutore mi ha detto di compilare una richiesta e presentarla al Commissariato.

Era evidente che la persona con cui ho interloquito, oltre ad essere stupita della richiesta, mi è sembrato alquanto scettico sull'esito della ricerca. Quando gli ho chiesto se esistesse un modulo predisposto riguardante la richiesta, mi ha risposto che basta scriverla su un qualsiasi foglio di carta e presentarla.

Riparto con l'idea di creare un modello di richiesta per l'evento.

Mi fermo al bar poco distante per un caffè, prima di ripartire alla volta di Santo Spirito e mi soffermo ad ascoltare altri due avventori del bar che parlavano della "brutta figura" che ha fatto la città di Bitonto nell'occasione della competizione sportiva denominata StraBitonto e nel potenziamento delle forze dell'ordine.

Vi riporto le notizie:
StraBitonto      e     Potenziamento

Nell'attesa di ritornare a Bitonto (Giovedì mattina 23 giugno) considero le due notizie appena riportate: a cosa serve tanta potenza senza controllo ? (parafrasando la pubblicità televisiva di un pneumatico)
Avere tante "forze dell'ordine" senza che poi ci sia un coordinatore, un controllore a cosa serve?
In questa "società dell'apparenza" e non "della sostanza" l'importante è far vedere che tutti si danno da fare. Ma se chiedi a qualcuno di questi cosa stia facendo..... non sa cosa risponderti.

Noi andiamo avanti!



Visualizzazione ingrandita della mappa
Commissariato di pubblica sicurezza a Bitonto: niente parcheggio per biciclette e nessun paletto utile per attaccare la propria bicicletta.

mercoledì 15 giugno 2011

Mercoledì 8 giugno 2011

Anche se con una settimana di ritardo, riassumo l'incontro avuto al Comune di Bitonto in merito al progetto.

Inutile sottolineare che un piccolo contrattempo ha fatto slittare l'appuntamento dalle 11,30 (previsto) alle 14,00. Nel frattempo ho potuto approfondire le mie conoscenze sull'architettura delle scale e dell'atrio del Comune di Bitonto, oltre a conoscere tutte le problematiche di vita di uscieri che si sono avvicendati dove aspettavo.

Assessore Geom. Vito Antonio Labianca
Finalmente ho avuto modo di presentarmi al Geom. Vito Antonio Labianca, il quale ha dimostrato la sua assoluta disponibilità all'esame del caso. La mia prima richiesta è stata quella di una rilevazione relativa al monumento: piantina, misure, materiali. Tutto quello che potesse servire ai tecnici della Sovrintendenza  per poter valutare il da farsi. Dopo esserci recati all'interno dell'Ufficio Tecnico del Comune di Bitonto abbiamo scoperto che non esistono documenti relativi a tali misurazioni. Non esiste nessun documento dove si possano reperire dati relativi al monumento. 
A questo punto ci sarebbe da chiedersi se si tratta di un monumento o di un rifiuto speciale. Ma anche in questo ultimo caso occorrerebbe avere dati relativi ai materiali di cui è fatto: mancano pure quelli.

Per caso scopro che negli anni Sessanta, a seguito di violente manifestazioni temporalesche, il monumento fu danneggiato e alcuni pezzi marmorei si staccarono dalla "colonna". Sembra, ripeto "sembra", che di tale episodio dovrebbe averne nota la locale stazione di Polizia. Mi sembra utile fissare un appuntamento con le autorità di Polizia locale per poter appurare tale incidente e, eventualmente, considerare in maniera più opportuna la necessità di "messa in sicurezza" del monumento.

Dopo il fugace, quanto inutile, incontro con il Geom. Labianca e i Responsabili dell'Ufficio Tecnico del Comune di Bitonto, mi veniva consigliato (sottobanco) di rivolgermi dall'Architetto Tommaso Massarelli, in quanto già investito del compito di studiare l'Obelisco, avrebbe a disposizione delle rilevazioni relative allo stesso.

In men che non si dica riesco a localizzare l'Architetto Massarelli (tra l'altro anche nipote del prof. Carmine Massarelli, autore del primo studio ufficiale sull'Obelisco, in collaborazione con il Gen. Giuseppe Rella e il prof. Vincenzo Robles).
Tutto l'incontro è servito a chiarire che "il Comune di Bitonto non ha soldi e che anche se ne avesse li utilizzerebbe in maniera diversa" 
L'unica possibilità resta la partecipazione di un ente privato quale una banca o un'azienda. 

Il grande problema:

Per presentare un progetto di finanziamento ad un'ente privato abbiamo bisogno del preventivo di spesa, per avere il preventivo di spesa abbiamo bisogno dei rilievi al monumento. Il Comune di Bitonto non ha mai effettuato rilievi al monumento....ergo: non è possibile richiedere la partecipazione di Enti privati.

Nel frattempo (notizia del 9 giugno) apprendo che il Comune di Bitonto ha avviato lavori per la risistemazione dei vialetti del Cimitero di Palombaio (frazione di Bitonto) per un totale di 100mila euro, più altri lavori avviati e che potete leggere QUI


Se l'anno prossimo avremo le Autorità Austriache in visita a Bitonto per la prossima commemorazione della Battaglia di Bitonto, li potremo portare al Cimitero di Palombaio o nelle gravi del Tiflis a vedere le condotte fognanti.

Provvedo a fissare un appuntamento con il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Bitonto per il 20 giugno.

Nel frattempo si inizia a ponderare seriamente la possibilità di avviare una petizione popolare per la ristrutturazione e la messa in sicurezza del monumento.